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Le case del futuro saranno a emissioni zero, mentre quelle già esistenti dovranno rispettare rigorosi standard di efficienza. L’Italia si impegna a ridurre le emissioni di 12,2 milioni di edifici residenziali entro il 2050.
Una delle novità più rilevanti è l’abolizione degli incentivi fiscali per le caldaie a gas e il divieto di installarle a partire dal 2040, secondo quanto stabilito dalla recente direttiva “Case Green” approvata dal Parlamento Europeo. Questa direttiva impone ai singoli Paesi di pianificare la riduzione dei consumi energetici delle loro abitazioni. Il 2020 segna l’inizio di questa trasformazione, che dovrà concludersi entro il 2050, quando tutto il patrimonio edilizio nazionale dovrà essere a emissioni zero.
Implicazioni della normativa
Una volta ratificate, le nuove norme dovranno essere adottate anche dal Consiglio UE. Gli Stati membri, tra cui l’Italia, avranno due anni di tempo per elaborare piani nazionali di ristrutturazione, sotto il controllo di Bruxelles. Tali piani definiranno le strategie per raggiungere gli obiettivi fissati. Nonostante le critiche iniziali riguardo alla mancanza di finanziamenti UE e agli standard minimi di prestazione energetica, si prevede che le nuove norme offrano opportunità per ottenere finanziamenti per le ristrutturazioni e creare occupazione a livello locale.
La direttiva stabilisce che entro il 2030 almeno il 16% degli edifici pubblici meno efficienti dovrà essere ristrutturato, mentre entro il 2033 tale percentuale salirebbe al 26%. Per le abitazioni private, si prevede una riduzione del consumo energetico del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Gli Stati potranno concedere esenzioni per edifici storici, agricoli, militari e quelli utilizzati solo temporaneamente. Inoltre, i pannelli solari saranno obbligatori solo per i nuovi edifici pubblici, con scadenza entro il 2040 per il divieto di installare caldaie a combustibili fossili.
Abbandono delle vecchie caldaie
Attualmente in Italia ci sono oltre 12,2 milioni di edifici residenziali, la metà dei quali ha bassi standard energetici e richiede interventi. Entro il 2025, i sussidi per le caldaie autonome saranno interrotti, mentre molte agevolazioni, compreso l’ecobonus, termineranno entro il 2024. Il divieto di utilizzare caldaie a combustibili fossili sarà effettivo entro il 2040. Sono previsti incentivi per la transizione verso sistemi di riscaldamento alimentati da energie rinnovabili, come gli apparecchi ibridi che combinano caldaie e pompe di calore.
Pannelli solari e accordi UE
L’obbligo di installare pannelli solari si applicherà ai nuovi edifici pubblici a partire dal 2026, con una graduale implementazione fino al 2030. Saranno necessarie strategie nazionali per dotare di pannelli solari gli edifici residenziali esistenti. L’installazione di pannelli solari, soprattutto in combinazione con pompe di calore, favorirà un miglioramento della classe energetica degli edifici. Sono previsti incentivi per la loro installazione e l’autoconsumo dell’energia prodotta.
Investimenti previsti
La Commissione europea stima che saranno necessari 275 miliardi di euro di investimenti annui entro il 2030 per la trasformazione energetica del settore immobiliare, un aumento significativo rispetto agli investimenti attuali. Non sono previsti finanziamenti specifici, ma i Paesi potranno accedere ai fondi UE, tra cui il Fondo sociale per il clima, il Recovery fund e i Fondi di sviluppo regionale, per sostenere questa transizione.
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